sabato 22 febbraio 2020

Parco Parri da salvare

Il 21/2/2020 un articolo su L'Informatore rilancia il problema drammatico della mala-gestione del Parco Parri, ridotto ormai "a deserto".

Ringraziamo Selvaggia Bovani per averlo riportato alle cronache, ma tutti sappiamo che il problema esiste da tempo, ossia sostanzialmente dal 2015 con la scellerata decisione di trasformare il Parco Parri pubblico in un parco giochi privato.

Vigevano Sostenibile fu da subito in prima linea per contrastare la privatizzazione, organizzando un simbolico "Parco ParrTy", ossia un pic-nic sul prato - allora visibilmente verde e rigoglioso - sostenendo che per la Città questo sarebbe stato l'ultimo. E infatti: così è stato.


Le proteste degli assennati cittadini furono immediate e continuarono ripetutamente negli anni a seguire, alimentate dalla semplice osservazione dei fatti: un parco non curato e anzi maltrattato.

Oggi suona ironica, tra i numerosi divieti affissi all'ingresso del Parco, la frase "E' vietato sporcare, disturbare, mancare di rispetto". Divieto sempre trasgredito proprio dal gestore del 'parco giochi', che per anni ha ricoperto il terreno di palloni di plastica e tappeti di erba finta, ha sporcato l'aria e ha disturbato tutti con con inquinanti e rumorosi compressori, che ha soprattutto mancato di rispetto alla Natura, ormai terra battuta. Con la tolleranza e il beneplacido del Comune.

Ancora durante la riunione del 14-1-2019 della Consulta per l'Ambiente di Vigevano il problema fu risollevato con vigore di fronte all'Assessore Luigi Pigola. Riportiamo qui sotto uno stralcio del verbale (reperibile integralmente su comune.vigevano.pv.it):



Ancora nessuna risposta, quindi, nonostante anni di consapevolezza del problema.

Eppure la soluzione sarebbe stata a portata di mano, perché, come ricordato da L'Informatore, "l'articolo 7 dell'accordo dice che la convenzione si risolve di diritto per inadempimento da parte della ditta anche di uno solo degli obblighi".

E quindi oggi più che mai risulterebbe naturale negare il rinnovo dell'accordo, ormai in scadenza.

Ma, soprattutto, risulterebbe naturale ripensare agli errori commessi in passato e cercare di riparare il danno: fa rabbrividire la sola ipotesi di un rinnovo dell'accordo con la "ditta Anna Caroleo" oppure di un appalto per una nuova gestione privata.

La gestione del Parco Parri deve tornare pubblica, 
coinvolgendo la Consulta per l'Ambiente e le associazioni interessate a contribuire.

1 commento:

shanta ha detto...

1/06/2020

Pienamente d'accordo!!! Pronta a sostenervi! Condivido le mie impressioni…

Seguo la vita del Parco Parri da quando nel 1981 è stato inaugurato. Ha passato momenti di verde-gloria negli anni 2000: bimbi che giocavano liberamente nella zona sabbiosa e sui giochini, anziani seduti a godersi la verde frescura offerta dalla ricca vegetazione, giovani seduti sulle zone erbose. Istruttori che portavano gruppi di persone a svolgere attività motoria all'aperto. UN PICCOLO POLMONCINO NEL CUORE DELLA CITTA'. Voi direte, c'erano anche ubriaconi vicino alla cascatella, è vero, nessuno se ne occupava. Voi direte anche pulizia inadeguata, è vero, mancava un servizio efficiente.
Poi negli anni dieci 2010-2020 un lento inesorabile degrado:

* la privatizzazione che l'ha trasformato in Luna Park;

* l'abbattimento di decine e decine di alberi, a cui non è seguita un'adeguata ripiantumazione;

* un impianto di irrigazione obsoleto e che non funziona, pertanto le poche piante ri-piantate (non se ne contano venti negli ultimi dieci anni) sono morte stecchite - sono ancora presenti cinque scheletrini, triste spettacolo sotto gli occhi di tutti - un cittadino si è occupato di innaffiare i nuovi 4 alberelli durante l'estate 2019);

* un'importante zona verde è stata rimpiazzata da zona rossa, un tappetone di plastica molto kitsch su cui sono posti tavolini e sedie;

* mancanza di manutenzione del verde ovvero manutenzione ASSOLUTAMENTE INADEGUATA interpretata come "taglio" alberi e pulizia CON SOFFIONI di tutta la superficie del Parco, così vengono eliminati insetti e nutrimento del terreno;

* assoluta non curanza dei pochi volatili ancora presenti. Un'oca del campidoglio è stata curata, purtroppo con interruzione nel periodo del lock down, da due cittadini per infezione e malnutrizione (IL PANE NON FA BENE AGLI UCCELLI E NEMMENO AI PESCI)

Quando entro al Parco, anzi quando lo vedo dalla cancellata, perché ancora non è stato riaperto, mi si chiude lo stomaco e mi rattristo…

MOLTO TUTTAVIA SI PUO' FARE, non è ancora del tutto morto. OCCORRE LA VOLONTA' DA PARTE DI TUTTI, a partire ovviamente dall'amministrazione comunale.

SALVIAMO IL PARCO PARRI!!!!